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African Agtech Market Map: 99 tecnologie per cambiare il futuro dell’agricoltura in Africa

By
Pina Caliento
-
17 Febbraio 2018
0
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Ci sono sette miliardi di persone sul Pianeta e più di un quarto di loro soffre di malnutrizione, soprattutto nell’Asia meridionale e nell’Africa sub-sahariana. Entro il 2050 si prevede che la popolazione globale raggiungerà i 9 miliardi di persone e il numero di bambini denutriti aumenterà di 25 milioni. Stiamo affrontando una delle più grandi sfide di questo secolo: come possiamo nutrire tutte queste bocche?

È necessario implementare soluzioni innovative e la condivisione di tecnologie e informazioni può aiutare a produrre abbastanza cibo e distribuirlo correttamente in tutto il mondo.

Il continente africano ha un enorme potenziale con il 60% delle terre arabili non coltivate nel mondo, ma spende ancora 25 miliardi di dollari l’anno per le importazioni alimentari. L’Africa potrebbe svolgere un ruolo importante e affrontare le future sfide alimentari, ma ha bisogno di superare il divario in fatto di innovazione con gli altri continenti per produrre abbastanza cibo per la propria popolazione e lavorare per diventare un esportatore di cibo.

Anche se gli agricoltori africani sono attaccati alle loro tradizioni e piuttosto riluttanti al cambiamento, non sono immuni dalla rivoluzione tecnologica. Proprio come nel settore bancario, dove le tecnologie di mobile money sono diventate pervasive a prescindere dal sistema bancario quasi inesistente, l’agricoltura deve seguirne l’esempio.

Tornando alle basi dell’agricoltura, gli agricoltori hanno essenzialmente quattro principali sfide di accesso:

  • Finanziamento e assicurazione
  • Risorse (input, attrezzature, lavoro)
  • Conoscenza e know-how (economico e agronomico)
  • Mercato (logistica, commercializzazione, trasformazione)

È possibile visualizzare in questa mappa del mercato africano dell’Agtech una selezione rappresentativa e non esaustiva di queste aziende, suddivise in nove categorie da AgFunder e The Seed Project.

(credits: https://agfundernews.com/african-agtech-market-map.html)

Servizi finanziari

I servizi finanziari non vengono intuitivamente legati all’agricoltura, ma hanno un ruolo cruciale per gli agricoltori africani. I piccoli agricoltori sono considerati clienti ad alto rischio, dipendenti dal clima e senza garanzie. Questo, combinato con la mancanza di credito e delle capacità di valutazione del rischio, trasforma i processi di domanda di prestiti e assicurazioni in veri e propri ostacoli per gli agricoltori. Nascono così diversi tipi di soluzioni finanziarie, come ad esempio:

  • Micro-banking, con Oradian (Nigeria)
  • Micro-assicurazione, con Mobbisurance (Sudafrica)
  • Servizi di transazione, con M-Pesa (Kenya)
  • Analisi dei dati per la valutazione del rischio con Acre Africa (Kenya) e credit scoring con Farm Drive (Kenya)

Ag Biotech Input

Gli agricoltori spesso usano input (semi, fertilizzanti e pesticidi) che sono deleteri per l’ambiente e non adatti alle loro terre, data una conoscenza agronomica non abbastanza sviluppata. Spazio quindi alle start-up che vogliono affidarsi ai progressi delle biotecnologie come la selezione delle colture, il gene editing, la ricerca biologica o sui microbiomi, al fine di proporre soluzioni di input più sostenibili ed efficienti.

Wanda Organic è una start-up keniota che fornisce biofertilizzanti organici ai piccoli e medi agricoltori per migliorare la salute e la resa del suolo. I clienti possono ordinare i prodotti inviando un semplice SMS con il loro telefono. Un’altra società, InteliSeed dal Sud Africa, ha collaborato con Syngenta per fornire agli agricoltori semi ottimizzati in grado di offrire loro sostentamento e qualità per le loro colture. Si concentrano su verdure, olio e legumi e stanno iniziando a guardare a nuove varietà.

Accesso alle risorse

I piccoli agricoltori operano su pochi ettari di terra, ma rappresentano l’80% della produzione alimentare in Africa. Non sono collegati, non hanno sbocco sul mare e sono limitati da un punto di vista della liquidità, cosa che rende estremamente difficile l’accedere a input o attrezzature. I marketplace e le piattaforme di condivisione mirano a fornire agli agricoltori gli strumenti di produzione di cui hanno bisogno.

Esoko è un servizio di informazione e comunicazione per i mercati agricoli in Africa che ha recentemente lanciato Tulaa, un marketplace per gli input. Combina la tecnologia mobile e reti di agenti last mile per collegare i fornitori di input, i fornitori di servizi finanziari e gli acquirenti di materie prime ai piccoli agricoltori.

Oltre agli input, l’accesso alle risorse naturali (ovvero acqua ed energia) è un prerequisito per l’attività agricola. Sono necessarie soluzioni di gestione efficienti per limitare costi e sprechi. SunCulture, una start-up in Kenya, propone una soluzione innovativa. Il loro Agrosolar Irrigation Kit è un sistema di irrigazione ad energia solare – una tecnologia solare di pompaggio dell’acqua e un’irrigazione a goccia ad alta efficienza, associata a un servizio di finanziamento “pay-as-you-grow” lanciato nel 2016.

Conoscenza degli agricoltori

Con migliori pratiche agronomiche e conoscenze sulle operazioni a valore aggiunto, gli agricoltori potrebbero ottenere rese più elevate e prodotti di migliore qualità. Eppure l’attuale sistema agricolo si basa su pratiche tradizionali trasmesse di padre in figlio. In che modo gli abitanti di villaggi isolati possono accedere e adottare le migliori pratiche agricole? Questo sforzo è comunemente svolto dalle ONG, ma anche altri attori stanno entrando in questo campo. Parleremo di questo nel prossimo articolo.

 

Fonte: agfundernews.com

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Esperta di comunicazione ed etnografia digitale. Mi occupo di formazione e facilitazione nell'ambito della trasformazione digitale e innovazione sociale. Amo la musica, l'arte e il cibo. p.caliento@ruralhack.org

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