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Agricoltura rigenerativa come soluzione per la salvaguardia del suolo?

Secondo il gruppo Intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) c’è bisogno di misure di adattamento dell’agricoltura rigenerativa pratica per garantire la resilienza delle sfide future. 

Nel 2022 l’Istituto europeo di Innovazione e Tecnologia (EIT) sezione Food ha finanziato un progetto per la formazione degli agricoltori ed indirizzarli a praticare l’agricoltura rigenerativa.

The Regeneration Academy e The Rock Group hanno redatto un manuale per aiutare gli agricoltori nello sviluppo di un business utilizzando questo sistema di agricoltura. Queste due organizzazioni sono entrate in un’azienda spagnola che utilizza l’agricoltura rigenerativa e hanno condiviso conoscenze pratiche per permettere l’innovazione dell’agricoltura e costruire un sistema alimentare sano e sostenibile. 

L’agricoltura come centro nevralgico del sistema alimentare

Quello dell’agricoltore non è mai stato un lavoro facile, fin dai tempi dei nostri antenati cacciatori-raccoglitori. Per migliaia di anni i nostri avi hanno coltivato, su scala molto piccola e primitiva, per selezionare le specie vegetali e per questo motivo l’agricoltura fu solo una goccia nell’ampio ecosistema naturale del pianeta.

L’aumento esponenziale della popolazione umana ha avuto come conseguenza anche l’espansione del sistema agricolo in cui l’uomo ha imparato a manipolare gli ecosistemi e a modificare l’ambiente circostante per i propri scopi.  

smart agriculture iot with hand planting tree background 53876 124626 Agricoltura rigenerativa come soluzione per la salvaguardia del suolo?

Il nostro pianeta sta quindi pagando a caro prezzo ogni attività dell’uomo. L’agricoltura su scala industriale sta minacciando le opportunità e gli standard di vita per noi stessi e per i nostri figli.

Il manuale finanziato da EIT Food vuole aiutare gli agricoltori a passare alle pratiche rigenerative, riducendo rischi e costi durante la loro transizione, lavorando all’interno degli ecosistemi senza danneggiare il capitale naturale.

Il capitale naturale europeo

Quando parliamo di capitale naturale intendiamo i benefici sociali ed economici che tutti noi traiamo da un ecosistema sano. La crescita esponenziale del sistema agricolo convenzionale – che cerca metodi di produzione sempre più produttivi e con bassi costi di gestione – sta mettendo sempre più a rischio il capitale naturale in Europa.

Gli agricoltori europei ricevono molto spesso prezzi per i prodotti che non coprono nemmeno i costi di produzione e si affidano quindi ai sussidi nazionali e internazionali solo per permettere all’azienda di sopravvivere.

I sistemi agricoli, alimentari ed ecologici sono intrinsecamente legati tra loro e il benessere umano dipende da un rapporto sostenibile con gli ecosistemi naturali. 

Il rapporto tra uomo ed ecosistemi naturali è sempre più a limite per via anche dell’agricoltura convenzionale e dei cambiamenti climatici: erosione, decarbonizzazione e idrologia dei terreni insieme all’uso irresponsabile delle riserve d’acqua sono solo alcuni dei fattori che mettono a rischio il capitale naturale e la biodiversità in Europa.

Il suolo agricolo sta diminuendo, le riserve d’acqua sono sempre meno e ciò sta provocando la desertificazione e la salinizzazione di diverse zone. A ciò si aggiunge anche l’aumento di parassiti e pestilenze in zone agricole dedicate alle monocolture. 

In questo contesto i costi aumentano, il suolo è sempre più inquinato e si verificano condizioni sociali ed economiche disagevoli, non solo per gli agricoltori ma anche per tutti gli attori del sistema agroalimentare, mettendo a rischio la sicurezza alimentare. 

I principi fondamentali dell’agricoltura rigenerativa

Cercare di mitigare le minacce al capitale europeo e tentare di migliorare la qualità del suolo sono gli obiettivi che si pone l’agricoltura rigenerativa.

Questa concezione del sistema agricolo, in particolare, porta in campo diverse pratiche agronomiche che si adattano e si plasmano in funzione al territorio. Non esiste, quindi, una vera e propria definizione di agricoltura rigenerativa, ma possiamo individuarne i principi generali.

Un primo principio da seguire è ridurre al minimo le lavorazioni che possano alterare gli equilibri strutturali e chimico-fisici del suolo. Per ridurre le lavorazioni del suolo, gli agricoltori mettono in pratica anche il secondo principio dell’agricoltura rigenerativa: tenere il suolo sempre coperto di vegetazione per evitarne l’erosione causata da forti venti e piogge abbondanti.

Il terzo principio che l’agricoltura rigenerativa persegue è l’aumento della biodiversità praticando l’agroforestry: ovvero un sistema agricolo in cui alberi, arbusti, coltivazioni erbacee e pascoli convivono in un territorio incrementando la diversità tra specie vegetali, microbiche e animali e diversificando la struttura dei territori agricoli.

I sistemi agricoli più diffusi

I sistemi agricoli possono essere classificati nella maggior parte dei casi in questo modo: agricoltura tradizionale, agricoltura convenzionale o industriale, agricoltura biologica e agricoltura rigenerativa. 

L’agricoltura convenzionale ha alimentato il mondo per decenni, con una fornitura alimentare a breve termine ma che ha un impatto pesante sul nostro pianeta e sulla nostra salute. Infatti, l’agricoltura industriale ha contribuito e contribuisce tuttora ai cambiamenti climatici. 

Nella visione comune, l’agricoltura biologica sembra il sistema più adatto a combattere i cambiamenti climatici ma in realtà ha comunque un impatto importante sull’ambiente. Infatti, un’azienda interamente biologica riduce la biodiversità, la fertilità del suolo e l’assorbimento dell’acqua, senza dimenticare anche i mancati benefici economici, materiali e sociali di cui le comunità agricole hanno bisogno. 

L’agricoltura rigenerativa, invece, mira a ripristinare continuamente il suolo, integrando tutte le risorse in modo sostenibile, producendo non solo cibo e fibre ma anche diversi servizi ecosistemici. Infatti, questo sistema agricolo ha come obiettivo la resilienza degli ecosistemi e porta benefici ambientali, sociali ed economici alle comunità agricole locali. 

Il Gruppo Intergovernativo di esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC) ha delineato le principali misure per la mitigazione dei cambiamenti climatici utili a garantire la resilienza alle sfide agricole future. Nella seguente tabella vengono elencate tutte le misure e la loro relativa applicazione nei sistemi agricoli appena descritti. 

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L’agricoltura rigenerativa come soluzione

In termini ambientali, una gestione rigenerativa dei terreni ne aumenta la fertilità, massimizza la produttività, rende gli alimenti più nutrienti, favorisce l’assorbimento di CO2 e recupera la biodiversità.

In termini sociali invece, l’agricoltura rigenerativa sostiene le comunità agricole locali. Una tecnica comune nelle aziende agricole che applicano la gestione rigenerativa è la consociazione delle colture che riescono a produrre di più e di conseguenza richiede manodopera maggiore, dando lavoro alle comunità locali e scoraggiando l’abbandono delle aree rurali.

Da un punto di vista commerciale, infine, le colture possono avere un prezzo più alto, consentendo agli agricoltori una redditività maggiore. Questo è possibile perché gli alimenti prodotti con l’agricoltura rigenerativa sono più sani, nutrienti e di migliore qualità rispetto ai loro analoghi prodotti con agricoltura convenzionale. 

Non c’è un’assoluta verità o una soluzione definitiva ai problemi che le comunità rurali e l’intera popolazione mondiale sta affrontando ma resta obiettivo primario trovare un sistema agroalimentare sostenibile, in termini ambientali, sociali ed economici ed in termini nutrizionali e di sicurezza alimentare.

articolo a cura di Alessandro Cannavacciuolo

Redazione
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