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Gentrificazione del cibo: l’impatto delle nostre mode alimentari

In uno dei nostri ultimi articoli abbiamo introdotto i concetti di cibo hipster e gentrificazione del food. Chiariamo che in generale la gentrificazione è convenzionalmente definita come la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni. Per cui, nel caso del cibo, possiamo dire che famiglie e popolazioni in generale meno ricche, per anni hanno potuto annoverare nella loro dieta determinati cibi che potevano permettersi. Il diffondersi di certe mode alimentari, tra certe classi sociali dei Paesi più ricchi, ha fatto schizzare alle stelle i prezzi di questi cibi.

Qui vogliamo approfondire come queste preferenze alimentari, o meglio, queste mode culinarie, possano avere un impatto sul mondo.

gentrificazione del cibo foodporn

#quinoasalad

Facciamo l’esempio della quinoa. Questo grano sudamericano ormai è diffusissimo, probabilmente inizialmente vi è stato fatto conoscere da qualche amico hippy, di quelli che amano camminare a piedi nudi nel prato e parlano di “energia” e “universo”. C’è da dire che in alcune parti del Perù e della Bolivia, dove viene coltivata da diversi millenni, la quinoa è un alimento essenziale della dieta locale, allo stesso modo in cui il riso lo è in Asia e il pane in Europa. Purtroppo, però, il picco della domanda di quinoa in Occidente ne ha provocato l’aumento vertiginoso del prezzo che negli anni tra il 2006 e il 2013 è triplicato.

Oggi, se si va nella capitale del Perù, Lima, si scoprirà che la quinoa è persino più costosa del pollo, per non parlare del fatto che gli allettanti guadagni derivanti dalle esportazioni nei mercati esteri ne hanno ridotto drasticamente la disponibilità. Questo ha spesso portato la popolazione locale a spendere i propri soldi nel ben più economico junk food occidentale, una scelta nella maggior parte dei casi obbligata, dunque. Siamo decisamente lontani dall’ideale hippy di armonia universale.

#collardgreens

Un esempio simile è quello del cavolo nero, ora particolarmente popolare anche tra le classi alto-spendenti. Il cavolo nero è stato un ottimo alimento tradizionalmente accessibile per le persone meno abbienti, da qui si è diffuso in particolar modo nel sud degli Stati Uniti ed è diventato un cibo cardine della cucina afro-americana. Il boom recentemente esploso del cavolo nero, ha comportato un aumento dei prezzi, facendo diventare questo cibo fuori dalla portata di chi lo consumava per necessità, in favore di un’ossessione hipster per l'”autenticità” della classe operaia. Molti esponenti della comunità afro-americana hanno alzato la voce contro questa tendenza, definendola “gentrificazione del cibo” per l’appunto.

#avocadotoast

L’avocado è un altro superfood particolarmente amato dai radical chic occidentali. L’elevata domanda dunque e i ricchi guadagni hanno avuto un enorme impatto ambientale. Esiste un grosso problema di deforestazione in Messico, dove gli agricoltori dello stato di Michoacan sono stati costretti a cancellare letteralmente boschi di pini e abeti per fare più spazio alle colture di avocado. Inoltre, dal momento che gli alberi di avocado richiedono il doppio dell’acqua rispetto alle foreste abbattute, il rischio è che gli animali e la vegetazione del luogo rischino di rimanere senza acqua. Altra grave ricaduta legata all’aumento di domanda di avocado è l’aumento conseguente della criminalità: in Nuova Zelanda alcuni malviventi irrompono nelle piantagioni di avocado per vendere i costosi frutti che sono riusciti a rubare, non solo, ma alcuni cartelli messicani della droga terrorizzano gli agricoltori locali per estorcergli denaro.

gentrificazione del cibo foodporn

Tutta questa violenza non è certamente legata ai prodotti alimentari in se e per sé, bensì alla crescente domanda del Primo Mondo per questi prodotti: la domanda li rende redditizi e il perseguimento del profitto lascia campo libero a una serie di comportamenti sconsiderati e ad approfittatori di qualunque tipo.

Gentrificazione del cibo come Neo-colonialismo?

Alla luce di questi fatti non è un po’ ironico tutto ciò? Ovvero: i borghesi liberali che fanno il brunch al vegan cafè e condividono gli scatti delle loro insalate di quinoa o del toast con avocado su Instagram e che vedono le loro scelte alimentari come un segno della loro intrinseca apertura mentale, anche se probabilmente si tratta solo di una forma molto moderna di colonialismo. Un po’ come gli inglesi che saccheggiarono l’India del suo tè e delle sue spezie, questo sistema moderno sfrutta il peso finanziario delle nazioni sviluppate contro la povertà e la disperazione delle potenze minori. Certamente si tratta di uno scambio economico che non si può paragonare agli orrori della schiavitù, tuttavia è pur sempre uno sfruttamento. Il denaro semplicemente copre tutto con una patina di civiltà consentendoci di lavare le nostre coscienze? Al di là di ogni giudizio morale, è sempre bene informarsi ed essere ogni giorno più consapevoli delle nostre scelte di consumo.

 

Source: www.highsnobiety.com

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