Nei giorni in cui l’Italia ha sperimentato il lockdown per la pandemia da Covid-19, la sociologia italiana, cogliendo la straordinarietà della risposta che il momento richiedeva, ha continuato a lavorare e fare ricerca con impegno rinnovato e, se possibile, ancora più intenso. 50 studiosi coagulati intorno alla curatela di Giampaolo Nuvolati e Sara Spanu hanno condiviso il frutto della loro ricerca/azione nelle città e nelle aree naturali, tra questi anche il nostro direttore scientifico Alex Giordano, docente di Trasformazione Digitale e Innovazione Sociale presso il dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli, con un testo su “Cibo e agricoltura: nuove connessioni tra persone e pianeta”.
Nel capitolo si parte dall’esperienza fatta in questi anni con RuralHack e viene illustrata una prospettiva dove il territorio, in una connessione virtuosa tra rurale e urbano, può diventare una piattaforma per la digital transformation dell’agrifood, riconoscendo valore a:
– cibo sano e di qualità che passa ad essere da commodity a commons;
– il lavoro degli agricoltori e dei braccianti che deve essere lavoro pulito e dignitoso;
– gli impatti ambientali, penalizzando l’agricoltura estrattiva;
– prodotti che viaggino meno.
Tutto il volume intende mettere a disposizione il patrimonio di studi realizzati in questi anni dai sociologi e dalle sociologhe dell’ambiente e del territorio con un focus sui problemi emergenti legati al diffondersi del virus e proponendo alcune direzioni da seguire al fine di affrontare nel migliore dei modi le questioni che verranno a determinarsi. Si tratta di uno strumento di interlocuzione non solo critico ma costruttivo, che si rivolge alle istituzioni pubbliche, alle imprese private, ai media, all’associazionismo e alla società civile più in generale.
Sul sito dell’editore Ledizioni è possibile scaricare gratuitamente il pdf del manifesto (che vi invitiamo a far girare il più possibile) o acquistare la versione brossurata.
Il Manifesto fa propria l’interpretazione della responsabilità collettiva di chi fa ricerca sociologica, cogliendone pienamente il significato e dandogli operatività attraverso le proposte che avanza.
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