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Open Source Seeds: per fare rete ci vuole un seme

 

Per contrastare la monopolizzazione del seme nasce in Germania, con sede a Marburgo, l’organizzazione no-profit Open Source Seeds (OSS), la cui mission è promuovere la diversità e supportare gli agricoltori.

Open-Source Seeds si basa sull’etica della condivisione tra coltivatori, ispirandosi ai software open-source  favorisce l’utilizzo libero di qualsiasi seme e dei suoi ibridi senza vincoli né restrizioni. Uno dei fautori del progetto è il Dr. Johannes Kotschi che si occupa di sviluppo agricolo e gestione delle risorse. Ecco quanto afferma in un’intervista del portale Sharable parlando dell’iniziativa: «Open Source Seeds (OSS) è un’organizzazione giovane, presentata il 26 aprile (2017) a Berlino. Siamo una costola di AGRECOL, che da circa 30 anni si concentra sull’agricoltura sostenibile e biologica – soprattutto nei paesi in via di sviluppo. Con AGRECOL abbiamo iniziato a lavorare sui semi open-source circa cinque anni fa partendo con un piccolo gruppo di lavoro».

Il primo seme open source lanciato è una varietà di pomodoro chiamato Sunviva che ha fatto pervenire all’organizzazione Open Source Seeds numerose richieste da parte di giardinieri, coltivatori e da attivisti da ogni parte della Germania.

tomatoes Open Source Seeds: per fare rete ci vuole un seme

Il pomodoro Sunviva è la prima varietà di seme prodotta dall’Open Source Seeds

La licenza open source per i semi è stata sviluppata per prevenire i brevetti e per proteggere la varietà. Il potere delle multinazionali sull’uso dei semi riduce drasticamente la possibilità di creare nuove varietà e di conseguenza aumenta la scomparsa della biodiversità. Open Source Seeds assicura che il seme possa essere utilizzato da tutti e vieta la privatizzazione. La rete open source di Kotschi rappresenta un’alternativa al sistema esistente e mira a creare un magazzino di semi pubblici, in coesistenza con il settore privato del seme. L’obiettivo è quello di rendere possibile ad agricoltori  e consumatori la scelta di cosa coltivare e cosa mangiare

Negli Stati Uniti è presente un’iniziativa simile denominata Open-Source Seed Initiative frutto di un’idea di Jack Kloppenburg, professore di Sociologia delle comunità e dell’ambiente, e Irwin Goldman, professore di orticoltura. Le due organizzazioni, pur lavorando a stretto contatto, hanno modi di operare diversi: la prima persegue la strategia del riconoscimento legale, la seconda quella dell’etica.

Il progetto Open Source Seeds è nella prima fase di messa in opera delle idee. Questo prevede la collaborazione con i coltivatori e garantisce che la catena di contratti tra produttore, coltivatore e consumatore non venga violata. La sfida più grande di questa organizzazione no-profit è quella di estendere l’iniziativa ed un compito importante è far sì che gli allevatori forniscano nuove varietà per veder crescere la rete dei semi open-source. Per questo Open Source Seeds ha bisogno di persone che aiutino a diffondere il progetto e l’iniziativa.

https://www.youtube.com/watch?v=fbRZQOYLiIo

admin
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