Notizie della settimana 20 – 26 maggio
Chi ha paura del lupo cattivo? In realtà nessuno, dato che stiamo parlando dell’accogliente e rassicurante gdo, la grande distribuzione organizzata che ogni giorno ci rassicura su quanto contano le persone per loro, la qualità di quello che ci vendono e il nostro risparmio.
In settimana sono stati svelati alcuni cambiamenti interessanti in corso nel settore. In occasione de Linkontro, l’appuntamento su trend e futuro del largo consumo che viene organizzato ogni anno da Nielsen, è stato ipotizzato un rimescolamento del comparto: forse una riduzione del numero di operatori presenti sul mercato. Nei prossimi mesi «mi aspetto un effetto domino» ha detto Giorgio Santambrogio, a.d. del gruppo VéGé, riferendosi all’acquisizione delle attività italiane di Auchan da parte di Conad.
Sicuramente il comparto si è accorto che una parte dei clienti sceglie e per questo, come dice Santambrogio, VéGé scommette sulla fidelizzazione della clientela intesa «non come fedeltà comportamentale ma come fedeltà cognitiva», ossia coinvolgendo il cliente non a colpi di promozioni ma «lavorando nel punto vendita consapevolezza di ciò che compra, che poi altro non è che ricreare il legame con quello che, una volta, si chiamava il negoziante di fiducia».
Differente la visione di Coop Italia: il responsabile marketing e comunicazione vede il futuro della gdo in mano a “leader qualitativi e ad altri leader più quantitativi”. Intanto Coop Italia prosegue con una serie di iniziative tra cui il progetto d’informazione sull’origine delle materie prime dei prodotti che finiscono nei carrelli della spesa. Più che per le evoluzioni del comparto, ha detto il responsabile di Coop Italia «bisogna preoccuparsi della carenza d’infrastrutture e logistica, se non vogliamo che continuino a pesare alti costi organizzativi».
E un’ombra si profila all’orizzonte: l’a.d. di Unes si aspetta che “il digitale romperà il duopolio distributore-industria di marca”: sarà Amazon a diventare un retailer oppure sarà Walmart a invadere il campo altrui?
Uno spunto finale arriva da Nicola Mastromartino, presidente di VéGé: se l’obiettivo è quello di approntare un futuro sostenibile per la gdo, allora «iniziamo cooperando insieme, distribuzione e produttori, decidendo quali prodotti portare sugli scaffali, su quali referenze lanciare. Scegliamo solo quelli più innovativi».
Possibile che l’arrivo delle tecnologie e dei nemici comuni di oltre Atlantico facciano cambiare atteggiamento ai grandi della distribuzione italiana creando alleanze (vere) con i produttori? Possibili che siano gli stessi grandi della distribuzione italiana ad avere paura di un lupo cattivo che potrebbe mangiare proprio loro?
Di seguito gli articoli scaricabili:
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Arriva la carne fatta in provetta
Tutti a tavola con il cibo del futuro