Questa settimana diversi sono i temi toccati dai contributi raccolti: ambiente, risorse economiche, cibo e stili di vita. Tutti ambiti di interesse per lo sguardo eclettico di RuralHack.
Ambiente
Di ambiente si parla in tre contributi. Nel primo si racconta della necessità e dell’urgenza di ripensare l’intera filiera di produzione della plastica con l’obiettivo di disaccoppiare la produzione di plastica dalle fonti fossili, anzitutto eliminando i consumi inutili e poi usando solo materiali biodegradabili -insieme alla plastica già prodotta finora e riciclata- da affiancare a elementi tradizionali perfettamente validi, come la carta, il vetro o l’alluminio.
Nel secondo contributo si mette in evidenza come, a partire dall’urgenza ambientale, sia in fase di grande sviluppo l’impronta verde del business, con le aziende che ripensano prodotti, servizi, soluzioni. Si va dall’azzeramento dei packaging di plastica alla riduzione delle emissioni, fino alla casa smart portata tra i ghiacci della Groenlandia (così Ariston ha deciso di aiutare i ricercatori dell’Università di Copenaghen impegnati a studiare tra i ghiacci il cambiamento climatico).
Il terzo contributo presenta ancora dati allarmanti: la Terra ha perso il 60% degli animali a causa, principalmente, della distruzione degli habitat da parte dell’uomo (per avere più campi coltivabili per cibo e foraggio).
Di seguito i link agli articoli:
Risorse economiche
Sono tre i contributi che presentano occasioni di incentivi e risorse rivolti alle imprese che si occupano di ambiente e agricoltura.
Tra i fondi comunitari viene presentato Life, l’unico strumento finanziario diretto all’ambiente e ai cambiamenti climatici come primo obiettivo. Budget medio da circa 2 milioni per chi investe nell’ambiente. Life è un programma che prevede una rigida selezione dei progetti e, una volta superata la selezione, i beneficiari possono contare su una buona puntualità nei pagamenti europei e su un monitoraggio esterno accurato che agevola la buona esecuzione del progetto.
Per lo sviluppo rurale invece la Ue ha destinato complessivamente 100 miliardi. La programmazione delle azioni dell’Italia a favore dello sviluppo rurale ha dato vita al Psrn (Programma di sviluppo rurale nazionale) 2014-2020 che, con un finanziamento pubblico di 2,14 miliardi di euro, è diretto al sostegno di tre specifiche linee di intervento: gestione del rischio; investimenti in infrastrutture irrigue; miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e biodiversità animale. Al piano nazionale si affiancano i 21 programmi di sviluppo rurale (Psr) adottati dalle singole regioni e province autonome, che operano in maniera sinergica e complementare con il piano nazionale, al fine di garantire la coerenza e l’efficacia delle strategie e misure attivate.
Il terzo contributo presenta tutte le misure per l’agroalimentare e il comparto ittico della Manovra 2019: bonus verde, caporalato, terreni e mutui a tasso zero per la prima casa alle famiglie con terzo figlio, ecc.
Di seguito i link agli articoli:
- budget medio da circa 2 milioni per chi investe nell’ambiente
- cento miliardi per sostenere lo sviluppo rurale
- podere al popolo
Cibo
Sul cibo due contributi. Il primo ci racconta della nouvella vague dei pizzaioli italiani che si sono messi a coltivare la terra e mettono sulla Margherita la propria verdura in vista di cominciare a coltivare anche il grano per produrre direttamente la farina per gli impasti.
Nel secondo contributo, invece, si parla del FoodLab della Danish Technological University dove si lavora per la rivoluzione in cucina. Si stanno studiando, ad esempio, nuove tecniche in agricoltura imposte dalla siccità in diverse parti del mondo e quindi anche un nuovo approccio gastronomico agli alimenti; oppure sono allo studio nuove tecnologie per superare le tradizionali modalità di cottura; si stanno cercando nuovi abbinamenti tra diverse materie, come gli insetti e le alghe marine. Insomma, un grande lavoro di ingegneria su quello che sarà il cibo del futuro.
Di seguito i link agli articoli:
Stili di vita
Gli ultimi due contributi riguardano le scelte di vita. Il primo racconta la storia di due giovani napoletani che, in difficoltà a trovare lavoro e con una laurea in Agraria hanno lasciato la città assecondando il fenomeno della nuova “agricoltura di ritorno”.
L’altro invece, presenta una ricerca pilota, “The Green Pill”, dalla quale emerge che vivere vicino ai parchi fa bene alla salute mentale.
Di seguito i link agli articoli: