Rassegna Stampa RuralHack n.69

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Ripensare l’agri-food per salvare l’economia e il Pianeta

Alla luce dei rapidi cambiamenti (in peggio) degli ecosistemi a livello globale, qualcosa si sta muovendo in Europa per sostenere fattivamente le risorse naturali del nostro Pianeta. Il documento della Commissione Europea “Strategia per la biodiversità” e la riforma del sistema agro-alimentare “Farm-to-Fork, F2F, dal campo alla tavola” vengono considerati fondamentali per la ripresa economica post-Covid nonché punti di riferimento del Green Deal.

Ma cosa prevede la Strategia per la biodiversità? Gli obiettivi verranno resi noti il prossimo anno, quello che sappiamo è che l’intento di tale impregno è non solo quello di proteggere ma soprattutto di recuperare i danni subiti dagli ecosistemi. Ad ogni modo importanti misure sono già note, come una massiccia azione di riforestazione e l’ancora discussa riduzione al 50% (del rischio e quantità utilizzate) dei pesticidi rimandando sine die, come sottolinea Daniela Passeri,  l’obiettivo davvero ambizioso, dello zero-pesticidi, “quello che scommette sull’agro-ecologia come modello dominante, che invece nelle carte della Commissione rimane un modello tra tanti possibili”.

Per quanto riguarda le politiche agro-alimentari, l’obiettivo principale è ridurre gli impatti climatici e ambientali in generale, sebbene anche qui rimangano fumose alcune questioni quali quelle riguardanti la zootecnia e l’emissioni di gas serra, e la mancanza di «un’esatta diagnosi delle debolezze strutturali dell’agricoltura Ue come la cronica sovra-produzione degli allevamenti e la dipendenza dal lavoro dei migranti nel settore frutto-orticolo», secondo Eeb.

E mentre ai vertici si cerca di strutturare un piano per inseguire il sogno di un’”Europa green e biodiversa”, in Italia si affrontano problemi quotidiani, come la salvaguardia di uno dei comparti della nostra filiera agroalimentare più importanti, ovvero quello vitivinicolo. La crisi ha infatti prodotto diversi danni al settore del vino, secondo un’ indagine Mediobanca sulle 215 società principali i ricavi del settore sarebbero in calo del 20-25% con un danno da 2 miliardi sul giro d’affari per le poche vendite all’estero e il blocco della ristorazione. Non solo, ma resta calda la questione braccianti: con l’inizio della primavera, in Italia sono mancati all’appello oltre 250mila lavoratori stagionali, un terzo dei quali provenienti dall’Est europeo, tenendo presente il fatto che la vendemmia ogni anno nel nostro Paese occupa 65mila lavoratori qualificati, un quarto dei quali provengono per l’appunto dall’estero.

Con le nuove condizioni di quarantena forzata per chi viene dall’estero sarebbe quasi impossibile recuperare tutto il lavoro perso e quello che rischia di andare perso. Per questo, Ettore Prandini, presidente della Coldiretti, ritiene sia importante prendere in considerazione la “quarantena attiva”, per cui si viene, si lavora fin dal primo giorno ma a debita distanza dagli altri e si alloggia in luoghi separati.

Agricoltura, food, turismo enogastronomico, comparti fondamentali del nostro Paese che a causa della pandemia sono costretti a ripensarsi in maniera importante, così come sarà ulteriormente accelerata la rottura di schemi. Intanto qualcuno si organizza e anche le pagine dei quotidiani iniziano a parlare di blockchain per l’agrifood (su cui qualche tempo fa abbiamo scritto un paper Blockchain per l’agrifood) come avvenuto per alcune aziende dell’Umbria che con Ibm hanno pensato di validare l’intera filiera, comprese “l’origine delle materie prime, le caratteristiche del produttore, il modo in cui i prodotti sono stati conservati e le condizioni in cui il cibo è stato trasportato al consumatore finale.”

Potrebbe essere questo un passo avanti anche  per i consumatori che potranno così conoscere la storia dei prodotti con la garanzia che “solo le persone autorizzate avranno l’accesso per modificare e controllare le informazioni, in base al proprio ruolo nella filiera”.

Ancora una volta la tecnologie potrebbe rappresentare il passo giusto per rimanere in pista e non lasciarsi travolgere dai cambiamenti in atto.

 

Lo staff di RuralHack

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