La Giornata Mondiale dell’Ambiente
Oggi nel mondo si celebra l’ambiente il tema che, prima del Covid-19, ha riempito i nostri giornali e ha attirando l’attenzione di tutti, dato che ormai è evidente come l’intervento dell’uomo abbia determinato quel cambiamento climatico che incide pesantemente sul suolo, sulla biodiversità e sulla vita di milioni di persone.
Altro che flagello delle cavallette! Tutto il nostro sistema di produzione e consumo (che implica l’uso, lo sfruttamento, la distruzione e la mutazione di molte risorse ambientali) ha effetti tanto pesanti che si riconosce, da parte di molti scienziati, il passaggio ad una nuova era geologica chiamata Antropocene -l’era dell’uomo- per via dell’impronta dell’essere umano sull’ecosistema globale. Altri la definiscono Capitalocene, considerando il capitalismo come un regime ecologico che si fonda sulla subordinazione della natura alle necessità della produzione e accumulazione di ricchezza.
La rapida crescita della produttività agricola dagli anni ‘60 ha sostenuto lo sviluppo dell’attuale sistema alimentare globale che è uno dei principali motori del cambiamento climatico ed è sempre più vulnerabile ad esso (dalle attività di produzione, trasporto e mercato). E le previsioni non sono lusinghiere: si stima, infatti, che la popolazione globale crescerà da 7 miliardi nel 2010 a 9,8 miliardi previsti nel 2050; questo significa che la domanda complessiva di cibo è destinata ad aumentare di oltre il 50 percento e la domanda di alimenti di origine animale di quasi il 70 percento. Ciò comporterebbe aumenti significativi delle emissioni di gas a effetto serra e altri impatti ambientali, inclusa la perdita di biodiversità.
Dall’altra parte, i cambiamenti climatici hanno ripercussioni dirette sui sistemi alimentari e sulla sicurezza alimentare.
Wake Up! È tempo di cambiare paradigma: non abbiamo un Pianeta B.
Lo staff di RuralHack