Le sfide all’accesso al cibo nel prossimo futuro riguardano tutto il pianeta. Gli sforzi messi in campo dalla comunità internazionale non devono concentrarsi solo sull’aumento della capacità produttiva ma anche sulla complessiva revisione dell’attuale modello di food system globale. La produzione di cibo deve tornare ad essere un’attività che coniuga esigenze ambientali, sostenibilità economica e responsabilità sociali.
È necessario quindi sottrarre alle sole logiche del mercato la produzione di cibo e rimettere al centro il valore delle produzioni di qualità per avviare una riflessione aperta e condivisa su tutta la filiera produttiva dell’alimentazione. Il patrimonio agroalimentare italiano non può più essere un semplice escamotage che viene utilizzato da altri settori, come la logistica, il branding e la finanza, per generare valore economico. Il cibo, bene primario per la vita umana, non nasce dai fornelli ma dall’incontro tra la natura e il lavoro dell’uomo.
Prosegue l’impegno in questo senso con il tour del Villaggio delle Idee, dopo l’esperienza di Milano promossa dalla Coldiretti e Campagna Amica, il nuovo appuntamento con Rural Hack e Coldiretti Giovani Impresa sarà questo weekend a Napoli. Il Villaggio delle Idee genererà un documento di indirizzo serio e fruibile su quelle che saranno le politiche per il cibo del futuro. Cominciamo da Napoli e dal tema Migrazione e Agricoltura Transfrontaliera. Ci saranno dei tavoli di lavoro di questo percorso organizzato e vissuto con i produttori e la generazione dei millennials per dare un contributo per re-immaginare il futuro del food.
Scriveremo insieme nuove proposte che, integrando il digitale e le nuove tecnologie, recuperando i saperi, vecchi e nuovi, ci aiutino ad abbracciare la complessità del futuro in un rapporto che non può essere separato dai destini e dalle volontà degli agricoltori e delle comunità locali.
Tematica Villaggio delle idee Napoli
I conflitti, le violenze e i disastri naturali sono tra le cause principali della migrazione. Tuttavia molti migranti sono costretti a spostarsi a causa di fattori socio-economici, tra cui la povertà, l’insicurezza alimentare, la mancanza di occupazione e opportunità, l’accesso limitato alla protezione sociale, l’esaurimento delle risorse naturali e gli impatti negativi del degrado ambientale e del cambiamento climatico. Il numero di migranti internazionali nei Paesi di destinazione sta crescendo (soprattutto nei paesi ad alto reddito) e con esso anche la percezione negativa del fenomeno soprattutto come minaccia all’occupazione locale. Tuttavia, se consideriamo l’invecchiamento della popolazione e i bassi tassi di fertilità proprio in questi Paesi ad alto reddito, la migrazione potrebbe offrire vantaggi sia per i luoghi di destinazione che per quelli d’origine.
Oggi il fenomeno dei flussi migratori è presentato come un’emergenza e non come un dato strutturale che da sempre ha caratterizzato la presenza dell’uomo e il suo spostarsi insieme al cibo sul pianeta. I flussi migratori rappresentano storie di lavoro e fatica, di vite alla ricerca di un futuro migliore: di vite e lavoro di persone che producono ciò che mangiamo. I processi di produzione del cibo sono sempre più nascosti da pubblicità, brand, marchi, racconti, che fanno dimenticare a che prezzo e dentro quali rapporti sociali i beni agricoli diventano disponibili.
Tavoli di lavoro
- EVOLUZIONE MULTICULTURALE DEL GUSTO
Migrazione può significare ricchezza culinaria e mash-up culturale di sapori e tradizioni di cucina che possono convivere in maniera sostenibile e interessante sul territorio italiano.
- NUOVE FRONTIERE DELL’EXPORT
Di recente si è verificato un certo aumento delle esportazioni di prodotti verso i Paesi in Via di Sviluppo, fatto che ha rilevato la necessità di acquisire sempre nuove e diversificate competenze per intrattenere i rapporti con questi Paesi.
- FILIERE TRASPARENTI
Da dove arrivano i prodotti che portiamo in tavola? Capire tutti i processi della filiera potrebbe aiutare a contrastare fenomeni di sfruttamento della manodopera come il caporalato e ad apprezzare esperienze di integrazione e magari successo che hanno per protagonisti i migranti.
- SAPERI E SAPORI MIGRANTI
I migranti sono spesso visti come il motore del lavoro contadino e dunque possono essere fonte di conoscenze, tecniche, competenze e saperi sempre più necessari all’agricoltura, alla società e al Paese che cambiano e si evolvono.
Ecco di seguito il programma dell’iniziativa!
PROGRAMMA VILLAGGIO DELLE IDEE
Napoli, 24,25 e 26 novembre 2017
Venerdì 24 novembre
Ore 14:00 Accoglienza e registrazione partecipanti
Apertura lavori
Maria Letizia Gardoni
Presidente Giovani Impresa Coldiretti
Interventi
Roberto Weber
Presidente Coldiretti Education Inipa
Roberto Moncalvo
Presidente Coldiretti
Don Paolo Bonetti
Consigliere Ecclesiastico Coldiretti
Dario Leone
Docente dell’università Enogastronomica di Polenzo e direttore Migranti Film Festival
Costruiamo il Villaggio delle Idee
Introduzione
Alex Giordano
Presidente e direttore scientifico RURAL HACK
Barbara Pierro
Chikù – chi rom… e chi no
Tina ed Angelo Scognamiglio
Frutta, verdura e simpatia
Guido de Togni e George Akrugu
Funky Tomato
Selena Pellegrini
Food export manager
Gennaro Avallone
Docente di Sociologia Università degli Studi di Salerno ; Autore del libro “Sfruttamento e Resistenze. Migrazioni e agricoltura in Europa, Italia, Piana del Sele”. (Edizioni Ombre Corte)
Matteo Lorito
Direttore del Dipartimento di Agraria dell’Ateneo Federico II
Cleophas Adrien Dioma
Coordinatore gruppo di lavoro Migrazioni e sviluppo (MAECI)
Sabato 25 novembre
Ore 10:00 Apertura tavoli di Lavoro
Ore 13:00 Pausa Lunch
Ore 14:30 Ripresa dei Lavori
Ore 18:00 Termine dei Lavori
Domenica 26 novembre
Ore 12:00 Presentazione output tavoli di lavoro