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10 giorni di Cilento interno: alla ricerca di valore fra tecnologia e senso di comunità

Il nostro amico Federico Gatti ha partecipato all’esperienza del workshop RuralHack sull’Open Source Hardware in Agricoltura e ha vinto una borsa di studio per un’altra unica esperienza a Caselle in Pittari per l’ormai famigerato CampdiGrano. Ecco di seguito l’articolo che Federico ha scritto per RuralHack: valore

Valore tecnologico

Il mercato dà la possibilità di acquistare apparecchi tecnologici avanzati e connessi alla rete di tutti i tipi e dimensioni come smartwatch, smartphone, tablet e piccoli computer a basso consumo di energia.

Grazie a loro ognuno di noi ha la possibilità di usufruire di una serie infinita di dati e di informazioni che coprono ogni professione.

Anche nel campo dell’agricoltura, l’innovazione tecnologica dà la possibilità di controllare l’attività dei campi introducendo apparecchi come piccoli sensori collegabili agli impianti che forniscono l’acqua e i nutrimenti necessari alle differenti colture.

10 giorni di cilento interno comunità tecnologia valore

Durante il workshop organizzato da RuralHack presso la Residenza rurale Incartata di Calvanico, è stata fatta una introduzione al modulo Arduino MKR1000 collegato a sensori di rilevamento di umidità, temperatura e illuminazione per la gestione completa di un orto.

Il vantaggio di poter introdurre una tecnologia a basso costo in questo settore, permette al contadino di risparmiare il tempo che impiegherebbe a controllare singolarmente ogni coltura, avendo la possibilità di visualizzare i dati rilevati tramite sensori anche a distanza, grazie ad una semplice connessione internet. Il tempo risparmiato è così a disposizione per curare gli aspetti di comunicazione e promozione della propria attività agricola, un aspetto imprenditoriale importante per generare quella rete di contatti utile alla vendita dei prodotti coltivati.

Ovviamente tutto questo non si propone di sostituire l’esperienza del singolo contadino con un uso invasivo della tecnologia, perché senza una conoscenza approfondita dei bisogni e dei tempi di ogni coltura non sarebbe possibile arrivare ad un prodotto buono e sano. Il vantaggio sta nell’ottimizzazione del carico di lavoro, dei costi di gestione dei campi e di riduzione degli sprechi di nutrimenti e acqua avendo a disposizione una serie di dati specifici e puntuali in tempo reale.

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Con queste informazioni a disposizione, un contadino può collegare una pompa per irrigare il proprio campo mantenendo un grado di umidità e temperatura corretto per ogni coltura, inserendo un parametro di temperatura o umidità del terreno sotto il quale far scattare in automatico l’impianto.

Durante la settimana di preparazione al Palio del Grano di Caselle in Pittari, questa tecnologia è stata applicata per elaborare uno “Spaventapasseri aumentato”.

Con questo esperimento è stato fornito un prototipo evoluto di una vecchia conoscenza di tutti i campi agricoli quali lo spaventapasseri era, ma con quelle evoluzioni tecnologiche a basso costo di cui l’industria 4.0 può dotarsi.

Valore sociale

Durante la settimana trascorsa a Caselle in Pittari è stato possibile toccare con mano il valore sociale dell’agricoltura promossa dal Camp di Grano, visibile in ogni momento della giornata e in ogni angolo del paese che lo ospita.

Ogni persona si sente parte del processo produttivo che inizia con la distribuzione dei semi di grani antichi da parte della Pro Loco Caselle in Pittari e, passando attraverso la lavorazione del raccolto tramite un mulino a pietra, terminare con la preparazione dei piatti cucinati con i prodotti dai contadini locali.

Questo tipo di lavorazione permette di conservare tutte quelle sostanze nutritive che vengono normalmente scartate durante la macinazione della produzione industriale, aumentando l’apporto nutritivo del cibo anche a vantaggio della salute di ogni individuo che li consuma.

I partecipanti della Pro Loco hanno tutti una parte nel processo produttivo: chi coltiva, chi raccoglie, chi macina il grano ed infine chi lo trasforma.

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La segmentazione della filiera genera partecipazione di tutta la comunità, sensibilizzazione delle fasce più giovani della popolazione e un sentimento di inclusione e appartenenza a vantaggio delle relazioni interne alla comunità stessa.

Per il consumatore finale, la conoscenza del produttore e delle sue tecniche di produzione, unito alla possibilità di sentire a voce e di toccare con mano l’intero processo, genera un meccanismo di condivisione, favorendo la diffusione di quella economia circolare grazie alla quale i proventi non vengono delocalizzati altrove ma accrescono la fiducia fra i produttori e i consumatori.

Il piacere che si prova a prendere parte a questo processo chiamato “filiera corta”, fa si che anche il consumatore finale si senta tutelato e invogliato ad investire in una rete locale a cui appartiene.

Valore ambientale

Il Palio del Grano numero 14 di Caselle in Pitteai era organizzato su una piana posta in posizione privilegiata dalla quale si poteva vedere la geografia rurale e antropizzata del territorio circostante.

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Oltre alla bellezza del piccolo nucleo medievale di Caselle, tutt’attorno si poteva notare chiaramente la varietà del paesaggio rurale, caratterizzato da tutti quegli elementi utili alla produzione dei diversi tipi di cibo che una natura biologicamente diversificata permette: in una stessa occhiata si poteva notare la presenza del bosco, del frutteto, dell’orto, il campo di cereali, la vigna e il prato per il pascolo degli animali necessari alla produzione del letame per la concimazione.

I valori ambientali compresi in una organizzazione spaziale integrata come questa, fanno sì che la natura possa rigenerarsi in un ciclo biologico sostenibile senza l’introduzione di sostanza chimiche industriali, e restituire in questo modo prodotti sani al consumatore.

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L’esempio agrario/paesaggistico di Caselle in Pittari può essere ricondotto al fatto che è stato reso possibile inserire una produzione agricola di qualità all’interno del Parco Nazionale del Cilento, in modo da favorire allo stesso tempo il mantenimento di un ambiente biologicamente sostenibile e l’economia agricola locale: un vantaggio tanto per i contadini locali, quanto per i consumatori del cibo prodotto oltre che per l’ambiente stesso, tutelato e in grado di autoalimentarsi.

 

Articolo scritto da Federico Gatti

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