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A Vidor, la prima stalla robotizzata made in Italy

La stalla robotizzata di Ponte Vecchio muta le regole dell’allevamento, e produce cambiamenti notevoli nella vita dell’allevatore e nei risultati della sua produzione.

Un tempo l’allevatore si alzava alle cinque del mattino per mungere le mucche, contava sulla sua esperienza per indovinarne lo stato di salute e giudicava ad occhio se per quel giorno aveva mangiato abbastanza.

Ma, i tempi sono cambiati, le tecnologie stanno permeando tutti i settori e gli ambiti: il settore agricolo assorbe il potenziale delle tecnologie generando una vera e propria innovazione in grado di far fronte alle sfide che stanno coinvolgendo il mondo rurale.

Oggi quell’allevatore può tranquillamente rimanersene a letto fin quando lo desidera, e una volta sveglio può controllare dal computer o da una app sullo smartphone con un unico software gestionale, in maniera costante e continua 24 ore su 24, se le vacche mangiano e quanto mangiano, se hanno qualche problema sanitario, quanto latte fanno, se sono in calore, se hanno la mastite , se i vitellini vengono allattati a sufficienza e se l’azienda consuma troppa energia elettrica.

Il progetto di Ponte Vecchio: la stalla robotizzata

Tutto questo è racchiuso nel progetto della stalla robotizzata, realizzato dall’azienda Ponte Vecchio, una realtà storica, fondata da Floriano  Curto nel 1979, costruita all’interno di un vecchio mulino vicino al ponte che, attraversando il Piave, unisce la pianura trevigiana a Valdobbiadene.

Oggi l’azienda è stata affidata ai giovani che per fronteggiare la crisi del settore lattiero-caseario sono stati capaci di innovare in tecnologia e management dando vita alla prima stalla robotizzata d’Italia.

stalla robotizzata 1 A Vidor, la prima stalla robotizzata made in Italy

L’azienda è fornita di due robot Lely Astronaut, dotati di braccio che mungono le vacche, un robot Lely Vector, dotato di un grande serbatoio, che distribuisce il fieno agli animali, mentre  l’allattamento dei vitellini invece viene garantito da un robot Lely Calm fornito di ciuccio; ovviamente la presenza dell’uomo è sempre necessaria per il controllo delle macchine e nelle diverse fasi della produzione però consente all’allevatore maggior tempo a disposizione, maggiori informazioni specifiche su ciascun animale e una migliori capacità di intervento.

stalla robotizzata 2 A Vidor, la prima stalla robotizzata made in Italy

L’azienda ha vinto il premio innovazione Smau 2017, come riportato sul sito ufficiale,  ed è stata scelta dalla Comunità europea come esempiovirtuoso di imprese che meglio utilizzano i fondi stanziati dall’UE. A stabilirlo è stato il Ceja, Consiglio europeo dei giovani agricoltori, che il 27 gennaio 2017 ha ospitato a Bruxelles Fabio Curto, il titolare che conduce l’azienda con i familiari, il quale ha dichiarato che da quando hanno introdotto  i macchinari vi è stato un  aumento della produzione del +25%. E’ stato eliminato il Diesel e tutto oggi viaggia su fotovoltaico, con grandi benefici sull’ambiente. Gli animali stanno bene, vengono impiegati meno farmaci e tutto viene controllato eliminando anche la necessità di pastorizzazione per la produzione dei formaggi nel caseificio aziendale. I prodotti sono quindi realizzati con latte crudo, come si faceva una volta.

Il mondo sta cambiando. Le tecnologie stanno assumendo sempre di più un ruolo fondamentale nell’evoluzione del nostro modo vivere e del modo di produrre.

Con la stalla di Vidor abbiamo una vera e propria rivoluzione in quanto parliamo di una stalla 4.0 dove le tecnologie sollevano gli allevatori da gran parte del lavoro manuale consentendo un’organizzazione più svincolata dagli orari.  Inoltre anche la qualità e la produzione migliorano poiché le vacche possono essere munte fino a cinque volte al giorno con meno probabilità di mastite, in quanto la ghiandola mammaria è meno stressata. Tutto ciò a garanzia non solo di una maggiore efficienza produttiva, ma anche del benessere degli animali e di una maggiore qualità della produzione.

La prima stalla robotizzata italiana che “vigila” sul benessere degli animali e si prende cura di loro, avvicinandosi il più possibile ai ritmi naturali.

Un progetto made in Italy che rivoluziona le tecniche, le regole e i criteri dell’allevamento tradizionale. Conosci progetti simili o inerenti? Sei un appassionato o un esperto di tecnologie? Scrivici e condividi con noi le tue esperienze, conoscenze e passioni. L’innovazione si diffonde con la condivisione.

Sei un appassionato di tencologie? Leggi anche Garduino, Growerbot e Soil IQ: monitorare facilmente il proprio giardino.

 

Realizzato da Maria Mirto

 

 

 

 

 

 

admin
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