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Innovazione e sostenibilità ambientale: il convegno organizzato da Rete Rurale Nazionale

Si è concluso ieri il convegno Innovazione e sostenibilità ambientale:obiettivi e strumenti della PAC 2023-2027 organizzato da Rete Rurale Nazionale, il programma con cui l’Italia partecipa al più ampio progetto europeo (Rete Rurale Europea – RRE) che accompagna e integra tutte le attività legate allo sviluppo delle aree rurali per il periodo 2014-2020.

La due giorni, tenutasi presso il Talent Garden a Ostiense con la partecipazione dei Gruppi Operativi provenienti da tutto il Paese, ha avuto l’obiettivo di fare il punto sull’attuazione del Pei-AGRI, la principale attività delle politiche di sviluppo rurale 2014-2022.

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Il convegno Innovazione e sostenibilità ambientale 

Il convegno Innovazione e sostenibilità ambientale:obiettivi e strumenti della PAC 2023-2027 è stato articolato in una due giorni intensi con focus sul tema della sostenibilità ambientale e climatica, considerata la rilevanza che essa assume nel nuovo periodo di programmazione della Politica Agricola Comune (PAC). 

I lavori sono stati avviati dalla ricercatrice del CREA Francesca Giarè che ha moderato gli interventi e le relazioni successive che si sono concentrate sulla l’innovazione e la ricerca in relazione alla diffusione di pratiche sostenibili nel settore agroalimentare. 

Bisogna passare dall’idea di tecnologia come fine al concetto di tecnologia come mezzo – ha detto Gianluca Brunori dell’Università di Pisa – non possiamo più concepire la trasformazione agro-ecologica senza considerare di dover apportare in primo luogo un miglioramento sociale e nuove risorse.

È fondamentale considerare l’innovazione non solo come innovazione tecnologica, ma come la somma di innovazione tecnologica, sociale ed istituzionale. A favorire i cambiamenti non sono, infatti, le sole tecnologie o le singole opportunità di finanziamento, ma i tanti interventi programmati e integrati tra loro.

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Cos’è PEI- AGRI?

Il convegno Innovazione e sostenibilità ambientale: obiettivi e strumenti della PAC 2023-2027 è stato anche occasione per raccontare, grazie alla relazione di Mara Lai (ricercatrice CREA), lo stato dell’arte e gli obiettivi futuri del PEI-AGRI. 

Il Partenariato Europeo per l’Innovazione “Produttività e sostenibilità dell’agricoltura” (PEI-AGRI) è una delle iniziative che dà attuazione alla strategia di Europa 2020 promuovendo un nuovo approccio interattivo all’innovazione.

Il PEI-AGRI condivide i più ampi obiettivi della politica agricola (competitività, sostenibilità, biodiversità, sicurezza alimentare), ma ad essi aggiunge quello non trascurabile di gettare ponti tra il mondo della ricerca, gli agricoltori e le comunità rurale nel complesso che, attivamente, implementano poi le tecnologie. 

L’obiettivo dell’iniziativa, come ha ben sottolineato Patrizia Borsotto – ricercatrice CREA in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria – durante il suo intervento, non è la tecnologia in sé, ma il trasferimento di competenze e conoscenze tecnologiche nel settore agricolo atte a soddisfare i fabbisogni reali del settore in base al contesto territoriale.

I dati di attuazione del PEI-AGRI restituiscono un quadro parecchio positivo: grazie a questo strumento, in Italia, sono stati realizzati più di 700 progetti gestiti da partenariati composti e multidisciplinari, i Gruppi Operativi (GO), che hanno sostenuto la diffusione di soluzioni innovative per rispondere alle diverse problematiche dei territori rurali italiani. 

I GO hanno contribuito alla crescita delle competenze e del sistema delle conoscenze e dell’innovazione nei diversi territori costituendo dei partenariati – che hanno coinvolto un numero elevato di soggetti anche non legati al mondo della ricerca e dell’innovazione- coerenti ai problemi e alle innovazioni oggetto dei differenti progetti. 

La Rete Rurale Nazionale (RRN) ha fornito durante tutto il periodo di programmazione 2014-2022 una capillare informazione sull’intervento PEI-AGRI in Italia veicolata tramite il Portale Innovarurale nel quale sono disponibili dati sintetici nella sezione “I Gruppi Operativi in Italia” e informazioni di maggior dettaglio in un database articolato (“Banca dati dei Gruppi Operativi”) che consente di accedere ai progetti e ai risultati, nonché ad alcune prime elaborazioni statistiche.

Durante i lavori del convegno è stata data voce ai protagonisti: i partecipanti sono stati coinvolti in un lavoro di gruppo per valutare il lavoro dei gruppi operativi; da queste analisi è emerso che è necessaria una maggiore necessità di ascolto delle imprese, che devono rivestire un ruolo cruciale all’interno del partenariato e fornendo loro tutti gli strumenti necessari per individuare i bisogni. 

DSC 0364 Innovazione e sostenibilità ambientale: il convegno organizzato da Rete Rurale Nazionale

Anche il ruolo delle demo farm – progetti destinati agli imprenditori per mostrare l’applicazione delle tecniche di meccanizzazione agricola e alle moderne pratiche di coltivazione – è fondamentale perché permette ai produttori di vedere e toccare con mano il ruolo che le innovazioni possono avere nei processi agricoli. 

È necessario, inoltre, favorire il confronto tra i gruppi operativi della stessa regione e di regioni diverse per favorire l’interscambio di competenze e favorire così la diffusione e l’aumento di un know how a livello nazionale. 

Il contest RURINNOVA

Rete rurale Nazionale ha indetto, in vista del convegno Innovazione e sostenibilità ambientale, RURINNOVA il contest nazionale dedicato alla valorizzazione dei gruppi operativi. 

Ogni gruppo operativo ha potuto inviare dei materiali poster o video descrittivi del proprio progetto per poter concorrere in tre ambiti di riferimento: agricoltura e impatto ambientale, risorse naturali e biodiversità, cambiamenti climatici. 

I progetti pervenuti sono stati presentati durante la prima giornata di lavori del convegno Innovazione e sostenibilità ambientale: obiettivi e strumenti della PAC 2023-2027.

Tutti i materiali sono stati poi pubblicati in una pagina dedicata all’evento sul portale Innovarurale una settimana prima del convegno ed è stato possibile, a partire da quel momento, votare per il progetto preferito relativo a ognuno dei tre temi.

A vincere RURINNOVA sono stati i gruppi operativi BCE – il progetto della regione Puglia dedicato all’allevamento equino-, CORILUS – il progetto della Basilicata dedicato alla nocciolicoltura – e GREASE, il progetto portato avanti dal partenariato composto da  tra l’Università degli Studi di Napoli Federico II, ente capofila, con i Dipartimenti di Agraria, Farmacia, Biologia; l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, con il DISTABIF; il Consiglio Nazionale delle Ricerche, con l’ISAFOM e l’Azienda agricola Feudi di San Gregorio con il supporto del team di Rural Hack per le attività di divulgazione e dissemination.

DSC 0424 Innovazione e sostenibilità ambientale: il convegno organizzato da Rete Rurale Nazionale

GREASE si propone di individuare, in un contesto di cambiamento climatico, modelli di gestione sostenibile del vitigno Greco facilitando il raggiungimento di un equilibrio vegeto-produttivo tale da garantire l’aumento della redditività aziendale e della sostenibilità ambientale assicurando l’espressione dei caratteri di tipicità varietale che rendono i vini fortemente identitari e legati ai territori.

Per perseguire queste finalità, le indagini pianificate si basano sulla valutazione dell’architettura idraulica delle piante confrontando tre differenti gestioni del suolo (seminato, naturale e lavorato) in ognuna delle quali vengono applicate due differenti tipologie di gestione della chioma. L’obiettivo è comprendere quali sono le condizioni di allevamento migliori che favoriscono  un miglior rendimento dell’uva Greco sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo.

Uno dei principali punti di forza del progetto è l’approccio multidisciplinare di ricerca utilizzato insieme alle tecniche applicate, che vanno dalla scala microscopica a quella territoriale. L’innovazione è proprio far dialogare i diversi livelli: si parte dai meccanismi di funzionamento morfo-fisiologico del sistema pianta/suolo/atmosfera per ottenere solide conoscenze sui cui basare l’interpretazione di segnali che possono essere catturati con le tecniche di proximal e remote sensing e che sono alla base dello sviluppo di strategie di gestione tipiche dell’agricoltura di precisione. 

DSC 0430 Innovazione e sostenibilità ambientale: il convegno organizzato da Rete Rurale Nazionale

Nella foto da sinistra: Il prof. Alex Giordano dell’Università Federico II di Napoli e direttore scientifico RuralHack ; il dr. Emiddio de Franciscis di Casanova responsabile responsabile della Misura 16.1.1 del PSR Campania; la prof.ssa Veronica de Micco dell’Università Federico II di Napoli e direttore tecnico scientifico del progetto PSR-GREASE; il dr. Alessandro Monteleone del CREA; la prof.ssa Chiara Cirillo dell’Università Federico II di Napoli; dr. Arturo Erbaggio consulente agronomo enologo; le dottoresse Benedetta Esposito e Caterina Cirillo del team di Rural Hack.

Torniamo a casa felici perché per noi il vero premio non è una coppa ma avere avuto l’opportunità di confrontarci con centinaia di progetti da tutta Italia e confermare che un progetto da solo – anche se fosse il migliore di questo mondo – può fare poco se non c’è una cultura condivisa e critica dell’innovazione. Ed è stato bello vedere che, al di là di propaganda tecnologica, ideologie e oleografie tossiche, esiste un nuovo scenario in evoluzione.

E noi, con il progetto Rural Hub prima e con Rural Hack poi, lo avevamo visto tanti anni fa.

Ora si apre una nuova programmazione, rimbocchiamoci le maniche che c’è tanto da fare!

Caterina Cirillo
Caterina Cirillo